Alla scoperta delle torri di Siena

Torre del Mangia Siena

 
Da sempre le torri sono simboli di dominio, prestigio, potere. A Siena la costruzione delle torri gentilizie iniziò all’epoca delle Crociate, verso l’anno 1080, e continuò almeno fino alla metà del Duecento, periodo in cui avere una torre in città divenne simbolo di grande prestigio: veniva addirittura portata in dote una parte di essa o anche solo una finestra. Gran parte delle torri possedute dalle importanti famiglie di Siena veniva affittata al Comune per tenere i prigionieri sia civili che militari oppure per collocarvi le campane che scandivano la vita cittadina, come ad esempio accadde alla Torre dell’Orsa della famiglia Gallerani, visibile da via dei Termini:
 
 Torre dell'Orsa Siena

 

La maggior parte delle torri originarie non esiste più poiché distrutta o inglobata in edifici successivi. Certamente una delle più imponenti era la Torre Marescotti in via di Città, nel Palazzo Chigi Saracini. In origine separata dal palazzo questa torre doveva essere molto più alta di come appare oggi se è vera la storia del tamburino Cecco Ceccolini che il 4 settembre 1260 da quassù urlava l’evolversi della battaglia di Montaperti:

Quando il sole tramontò, salì un tamburino su uno delle torri di Mariscotti, da dove si godeva lo scenario su tutta la nostra gente e la gente del campo fiorentino…la maggioranza della gente al piede della torre, era inginocchiata e prega Dio e la Santa Madre di Dio, la Vergine Maria, per ottenere la forza e la resistenza contro questi maledetti cani, nostri nemici fiorentini“.

 

Torre Marescotti Siena

 

La Torre Forteguerri, in piazza Postierla all’angolo tra via di Città e via del Capitano, è giunta a noi abbastanza intatta pur essendo stata demolita l’antica parte in mattoni e ribassata da circa 50 metri ai 24 attuali. La Torre dei Rossi, posta all’angolo tra via dei Rossi e Banchi di Sopra 62, si collega con l’omonimo arco che anticamente delimitava il loro castellare: insieme alla Torre dei Bandinelli posta di fronte nel corso del 1300 venne utilizzata per contrastare i conflitti tra le famiglie Salimbeni e Tolomei. 

 

    

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